Dal 03.09.2024 partono i 60 giorni per la richiesta del “CIN”
Come previsto dall’art. 13-ter del D.L. 145/2023, gli immobili destinati a finalità turistiche o locazioni brevi e le strutture turistico-ricettive (alberghiere ed extra alberghiere), dovranno dotarsi del cosiddetto CIN, cioè del Codice Identificativo Nazionale.
Entro il prossimo 2.11.2024, mediante l’utilizzo del portale telematico BDSR del Ministero del Turismo, accedendo tramite identità digitale, sarà possibile presentare in via telematica l’istanza, corredata da una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che attesti i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura e la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti (art. 13-ter, c. 7 D.L. 145/2023). Infatti, è previsto che tutte le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi ovvero per finalità turistiche, senza fornitura di servizi aggiuntivi, gestite sia in forma imprenditoriale che non imprenditoriale, debbano essere munite di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti, nonché di estintori portatili. Coloro che siano già in possesso del codice identificativo regionale o provinciale avranno ulteriori 60 giorni di tempo per ottenere il CIN.
Il CIN dovrà essere esposto all’esterno dello stabile in cui sono collocati gli appartamenti o le strutture ed andrà indicato in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato. Per le omissioni sono previste sanzioni che vanno da un minimo di 800 ad un massimo di 8.000 euro per chi affitta senza essere munito di codice, con riduzione ad un minimo di 500 ed un massimo di 5.000 euro per chi, pur essendo provvisto di CIN, non ottempera all’obbligo di esposizione e pubblicazione.
L’obbligo suddetto ha l’obiettivo di censire i fabbricati dedicati agli affitti turistici, considerati settore ad alta evasione fiscale. Parallelamente all’introduzione del CIN, infatti, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza stanno affinando le strategie di controllo e incrocio di dati. Questo approccio multidimensionale prevede l’analisi dei dati catastali per identificare immobili potenzialmente destinati ad affitti brevi, il monitoraggio delle inserzioni online sulle piattaforme di prenotazione e la valutazione di consumi energetici e idrici anomali in zone turistiche. L’incrocio dei dati permetterà di confrontare i redditi dichiarati con i flussi finanziari legati agli affitti brevi, verificare le informazioni fornite dalle piattaforme di prenotazione con le dichiarazioni dei proprietari e analizzare le transazioni bancarie sospette legate a pagamenti di affitti. L’utilizzo di algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale consentirà di identificare casi sospetti nelle attività di affitto breve e di effettuare analisi predittive per individuare potenziali evasori.